Uno studio ha valutato il rischio vascolare di bassi livelli di colesterolo HDL in relazione all'uso e all’intensità dei farmaci ipolipemizzanti in pazienti con malattie vascolari clinicamente manifeste.
Bassi livelli di colesterolo HDL sono associati a un aumentato rischio di malattie vascolari e possono contribuire al rischio vascolare residuo nei pazienti già trattati per altri fattori di rischio.
Tuttavia, analisi post-hoc di studi clinici con statine hanno indicato che il rischio vascolare associato ai bassi livelli di colesterolo HDL può essere ridotto o addirittura assente nei pazienti che seguono una terapia intensiva con statine.
È stato condotto uno studio prospettico di coorte con 6.111 pazienti con malattia vascolare manifesta.
È stato valutato il rischio rappresentato dal colesterolo HDL sugli eventi vascolari nei pazienti che non utilizzavano terapie ipolipemizzanti, o ne utilizzavano la dose abituale, o una dose intensiva.
Si sono verificati nuovi eventi vascolari ( infarto miocardico, ictus o morte vascolare ) in 874 soggetti nel corso di un follow-up medio di 5.4 anni.
Nei pazienti che non utilizzavano farmaci ipolipemizzanti al basale ( n=2.153 ), un incremento di 0.1 mmol/l nel colesterolo HDL è stato associato con un rischio ridotto del 5% per tutti gli eventi vascolari ( hazard ratio, HR=0.95 ).
Nei pazienti trattati con farmaci ipolipemizzanti alla dose abituale ( n=1.910 ) c'è stata una riduzione del rischio del 6% ( HR=0.94 ).
Tuttavia, nei pazienti in terapia con un trattamento ipolipemizzante intensivo ( n=2.046 ), il colesterolo HDL non è stato associato ad eventi vascolari ricorrenti ( HR=1.02 ), a prescindere dai suoi livelli.
In conclusione, nei pazienti con malattia vascolare clinicamente manifesta che non utilizzano farmaci ipolipemizzanti o fanno uso della consueta dose, i livelli plasmatici bassi di colesterolo HDL sono correlati ad un aumento del rischio vascolare, mentre nei pazienti che usano farmaci ipolipemizzanti ad alta intensità, i livelli di colesterolo HDL non sono legati a rischio vascolare. ( Xagena2013 )
van de Woestijne AP et al, J Am Coll Cardiol 2013; 62: 20: 1834-1841
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